La Danimarca è uno dei mercati più avanzati, ordinati e affidabili dell’Europa settentrionale. Membro dell’UE (ma non dell’Eurozona), con un’economia solida e un’elevata apertura commerciale, rappresenta una destinazione ideale per le aziende italiane che puntano a un mercato serio, sostenibile e ben regolamentato.
Esportare in Danimarca richiede precisione, trasparenza e un approccio diretto, soprattutto nel B2B, è un Paese in cui il rapporto si costruisce più sulla fiducia professionale che sulla relazione personale, e dove ogni parola conta. Perché esportare in Danimarca
Settori con alto potenziale per l’Italia
Come comportarsi nel business con la Danimarca: aspetti cross-culturali Fare affari con i danesi è piacevole, ma bisogna essere preparati. Le regole non scritte del loro business culture sono molto diverse da quelle italiane. Ecco le più importanti: 1. Comunicazione diretta e senza giri di parole I danesi usano uno stile low-context: dicono esattamente quello che intendono. Non girano intorno a un “no” e si aspettano altrettanta chiarezza da te. Evita eccessi retorici, promesse vaghe o “giri di parole all’italiana”. Meglio parlare chiaro. 2. Business centrato sull’accordo (deal-focused) I danesi vanno dritti al punto, vogliono sapere cosa offri, a che prezzo e con quali condizioni. Non si aspettano relazioni personali o “romanticismi” commerciali. Un buon prodotto, presentato bene, è più efficace di mille inviti a cena. 3. Uguaglianza e informalità Nonostante la serietà professionale, il business danese è molto orizzontale: anche un CEO può vestirsi in modo semplice e parlare in prima persona. Usa i nomi propri, senza troppi formalismi, ma sii sempre preciso ed educato. 4. Poche emozioni, molta sostanza Lo stile comunicativo danese è contenuto, sobrio e pragmatico. Niente esagerazioni o vendite aggressive, usa dati, benefici misurabili e dimostra affidabilità. Come negoziare con i danesi Cosa fare
Cosa evitare
Contratti I danesi prendono molto sul serio gli accordi scritti: ciò che è firmato vale, e ogni modifica va discussa con precisione. Conclusione Esportare in Danimarca è una scelta strategica per chi vuole entrare in un mercato solido, rispettoso e meritocratico. Se hai un prodotto valido, ben posizionato e sei pronto a comunicare con precisione, puoi conquistare la fiducia danese e costruire relazioni di lungo periodo. Vuoi prepararti ad affrontare il mercato danese con una strategia concreta? Scrivici a [email protected] Con il nostro Progetto Export ti aiutiamo a identificare i buyer giusti, adattare la tua proposta commerciale e affrontare trattative in stile nordico, senza sbagliare tono, tempi o obiettivi. La Romania è uno dei partner commerciali più interessanti e accessibili per l’Italia, soprattutto nel settore manifatturiero, agroalimentare, edilizio e dei servizi industriali.
Membro dell’UE dal 2007, con una posizione strategica tra Europa centrale, Balcani e Mar Nero, la Romania è vicina geograficamente, logisticamente ed economicamente. Esportare in Romania è una scelta logica per molte PMI italiane, ma richiede un approccio consapevole, una comunicazione precisa e competenze interculturali ben calibrate. Perché esportare in Romania
Settori ad alto potenziale
Aspetti interculturali e negoziazione con i partner romeni Fare affari in Romania richiede tempo, attenzione relazionale e sensibilità culturale. Ecco i punti chiave da tenere a mente: Lingua e comunicazione
Relazione prima del contratto
Comunicazione indiretta
Gerarchie e formalità
Tempo, puntualità e trattativa
Come negoziare (e concludere) un affare in Romania
Conclusione Esportare in Romania è un’opportunità concreta per le PMI italiane, ma va affrontata con rispetto, metodo e attenzione culturale. Il mercato è favorevole, aperto al made in Italy e logisticamente semplice. Ma come sempre nell’export, il successo dipende da quanto sei preparato a parlare la lingua (non solo linguistica) del tuo cliente. Vuoi esportare in Romania con un piano chiaro e contatti mirati? Scrivici a [email protected] Con il nostro Progetto Export ti affianchiamo nella selezione dei mercati, nella preparazione dei materiali e nella gestione delle trattative con partner esteri, anche in Romania. Italia e Germania condividono legami profondi: culturali, economici, storici.
Siamo partner commerciali di lungo corso, geograficamente vicini, con economie complementari, l’Italia è uno dei principali fornitori della Germania, e la Germania è il nostro primo mercato estero. Export verso la Germania significa rigore, efficienza e continuità, ma anche opportunità concrete per chi sa parlare la lingua del business tedesco: qualità, affidabilità e precisione. Perché esportare in Germania?
Settori con maggior potenziale
Precisione, puntualità, chiarezza: i tre pilastri del business in Germania In Germania non basta avere un bel prodotto. Per conquistare (e mantenere) un cliente tedesco servono:
Aspetti interculturali: cosa sapere per lavorare con la Germania 1. Le relazioni personali contano, ma non sono prioritarie I tedeschi separano la sfera professionale da quella personale, la fiducia si costruisce sul rispetto degli impegni, non sul caffè dopo la riunione. 2. Il tempo è una risorsa seria Essere in ritardo, consegnare tardi o cambiare una scadenza senza preavviso può compromettere la relazione. 3. Comunicazione diretta e oggettiva Non servono giri di parole. Meglio dati concreti, risposte secche e affidabilità rispetto a promesse vaghe. 4. La preparazione è tutto Non presentarti a una fiera, a un call o a un primo contatto senza materiali ben fatti: cataloghi, schede tecniche, prezzi, capacità produttiva, tutto pronto. Le fiere in Germania: efficienza che lascia il segno (anche emotivo) Chi lavora con l’estero sa che la Germania è la regina delle fiere internazionali, dalla meccanica al packaging, dal design al food, passando per elettronica, edilizia, automotive e logistica, ogni settore ha il suo evento di riferimento. Alcuni esempi:
🎯 Chicca personale dell’autrice: “La mia prima fiera in Germania è stata quasi uno shock. Ho parcheggiato ed ero dentro in cinque minuti netti. La fila al bar per il caffè è durata un minuto. Quasi mi ha infastidito: da italiana abituata al caos, non ero pronta a tutta quella efficienza. Poi ho capito che lì il tempo si rispetta davvero. E ho iniziato ad amarlo.” Documentazione e burocrazia La Germania fa parte dell’Unione Europea, quindi non ci sono dazi né licenze di esportazione (salvo in casi particolari). Ma attenzione a:
Vuoi farti spazio nel mercato tedesco? Allora serve un piano chiaro, una comunicazione rigorosa, una proposta commerciale studiata bene. Non basta mandare mail a freddo, serve una presenza costante, una rete commerciale ben costruita e un export manager che conosca la cultura e le dinamiche del mercato tedesco. Conclusione Esportare in Germania non è difficile, ma non si improvvisa, chi ci riesce, però, conquista un mercato solido, pagante e continuativo. 📩 Scrivici a [email protected] Con il nostro Progetto Export ti aiutiamo a costruire una strategia seria per il mercato tedesco: dalla documentazione alla comunicazione, dai contatti giusti fino alla vendita. Il Digital Temporary Export Manager (Digital TEM) è un professionista specializzato nell'internazionalizzazione digitale, che combina le competenze tradizionali di un Export Manager con una profonda conoscenza delle tecnologie digitali, degli strumenti di marketing online e delle piattaforme di e-commerce. Questa figura è particolarmente utile per le aziende che desiderano espandersi sui mercati internazionali sfruttando il canale digitale, vendendo online e promuovendo i propri prodotti attraverso strumenti digitali. Cosa fa il Digital Temporary Export Manager?Il Digital TEM svolge un insieme di attività mirate a favorire l’espansione internazionale di un’azienda utilizzando il canale digitale. Tra le sue principali mansioni ci sono:
A cosa serve un Digital Temporary Export Manager? Un Digital TEM serve principalmente a:
Perché una PMI italiana dovrebbe prendere un Digital Temporary Export Manager?Per una PMI italiana, ci sono diverse ragioni per cui può essere vantaggioso avvalersi di un Digital TEM:
Quando conviene prendere un Digital Temporary Export Manager? Assumere un Digital TEM conviene nei seguenti casi:
Conclusioni Il Digital Temporary Export Manager è una figura chiave per le PMI italiane che desiderano sfruttare i canali digitali per internazionalizzarsi. Offre una soluzione flessibile e altamente specializzata per espandere le vendite all'estero utilizzando e-commerce, marketplace e strategie di marketing digitale. Soprattutto, permette di ridurre i costi e accelerare l’ingresso nei mercati internazionali, sfruttando le opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Vuoi saperne di più? 📌Scarica la guida su come diventare un Export Manager e comincia ad esportare La trovi qui Il Temporary Export Manager (TEM) è un professionista specializzato nel supportare le imprese nei processi di internazionalizzazione, con l'obiettivo di sviluppare e gestire le esportazioni. Lavora con un contratto a tempo determinato (da qui il termine "temporary"), generalmente su progetti specifici legati all'export, senza essere assunto stabilmente dall'azienda. Questa figura ha esperienza nel commercio internazionale, nella gestione dei mercati esteri e nelle strategie di sviluppo commerciale.
Cosa fa il Temporary Export Manager?Il TEM svolge una serie di compiti strategici e operativi per aiutare l'azienda a entrare in nuovi mercati esteri o rafforzare la propria presenza internazionale, tra cui:
A cosa serve un Temporary Export Manager? Un TEM serve principalmente a:
Perché una PMI italiana dovrebbe prendere un Temporary Export Manager? Per una PMI italiana, ci sono diversi motivi per cui potrebbe essere vantaggioso avvalersi di un TEM:
Quando conviene prendere un Temporary Export Manager? Assumere un TEM conviene nei seguenti casi:
Conclusioni Un Temporary Export Manager è una risorsa preziosa per le PMI che desiderano espandersi sui mercati internazionali ma non dispongono delle competenze o delle risorse interne per farlo. Assumere un TEM consente di approcciare l'internazionalizzazione con una strategia mirata, riducendo il rischio e massimizzando le opportunità di successo all'estero. |
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